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Un pianeta che vive a credito

Ogni anno, l’ONG Global Footprint calcola il «Giorno di sorpasso della Terra», ovvero il momento successivo al quale l’umanità vivrà a credito, dopo aver esaurito la quantità di risorse naturali che la Terra è in grado di produrre annualmente. Per il 2010 questa data è stata fissata per il 21 agosto.

Il capitale naturale del nostro pianeta viene ogni anno consumato sempre più velocemente (9 mesi nel 2010, 10 in 2009). Inoltre gli scienziati dell’IPCC hanno rilevato un secondo fenomeno di notevole importanza: il riscaldamento globale, derivante dall’aumento dell’emissioni di sostenze inquinanti.

Le conseguenze dell’attività umana hanno ogni giorno un’incidenza maggiore sul riscaldamento planetario, come testimoniano i sempre più frequenti ed intensi avvenimenti con negativo impatto ambientale climatici sulle popolazioni ci mostrano a che punto il riscaldamento del pianeta è diventato una realtà innegabile.

Viene da sé riflettere sul nostro stile di vita attuale, che non conosce limiti sia in termini di mobilità umana, sia in termini di scambi commerciali, in grado di cancellare le distanze ma anche le caratteristiche proprie di ogni territorio. Da ciò consegue un’uniformazione dei luoghi che ne indebolisce le specificità urbanistiche, architettoniche, paesaggistiche, agricole, culinarie, etc... le quali rappresentano, al contrario, proprio la ricchezza fondamentale del nostro pianeta.

Pacentro è un paese che vanta una forte identità, grazie alla varietà dei suoi paesaggi e agli uomini che formano questa comunità. Tuttavia, come altrove, anche qui si individua il ricorso a scelte pianificatorie che hanno provocato e ancora oggi potrebbero recare danno a tale identità, con un decadimento della qualità di vita esistente. E nonostante Pacentro preservi una propria identità, i problemi e i rischi che si riscontrano non differiscono da quelli di molti altri centri dell’Italia e dell’Europa.

A fronte di ciò la filosofia generale del progetto proposto fa riferimento alla ricerca di soluzioni economiche (utilizzazione delle infrastrutture esistenti), ecologiche (uso pertinente del suolo, delle risorse naturali e delle energie rinnovabili) ed eque (spazi pubblici di qualità per tutti gli abitanti); tre componenti che permetterebbero di rispondere agli obiettivi sociali ed ambientali anche nel caso di un contesto economico difficile come quello che presenta il mondo attuale.

Il progetto è incentrato su una saggezza ambientalista auspicabile al livello planetario, legata alla necessità di ridurre l’inquinamento atmosferico causato dall’attività umana e di valorizzare le terre agricole, oggi in una situazione di abbandono, sprecate a causa di un’urbanizzazione violenta, e posizionate domani in una situazione di preziosità, su un pianeta che accoglierà e che dovrà nutrire 9 miliardi di abitanti.